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  • Ultima modifica dell'articolo:27 Settembre 2022

In questo articolo spiegherò in poche semplici parole perché il Governo di Giorgia Meloni, leader del partito di maggioranza del Parlamento della XIX legislatura sarà un fallimento. Per fallimento intendo l’inevitabile delusione che susciterà negli elettori perché non soddisferà le loro aspettative.

giorgia meloni

Le aspettative degli elettori sulle politiche dei prossimi governi sono raccolte da istituti che, attraverso l’analisi di un campione, ovvero un gruppo di persone significativo, raccolgono delle informazioni con l’uso dei sondaggi. Per esempio, possiamo prendere in considerazione un sondaggio dell’istituto CISE (Centro Italiano Studi Elettorali), un centro di ricerca interuniversitario tra la Luiss Guido Carli e l’Università di Firenze. Tale sondaggio è stato realizzato nel periodo incluso tra il 31 Agosto e il 5 Settembre, in vista delle elezioni politiche del 25 Settembre.

Il risultato del sondaggio raccoglie in una sorta di graduatoria ciò che è di maggiore interesse per l’intera popolazione italiana. Allora, possiamo riportare i primi cinque elementi in ordine di importanza che sono risultati maggiormente significativi:

  1. Garantire a cittadini e imprese prezzi sostenibili di gas e luce;
  2. Combattere la disoccupazione;
  3. Combattere la violenza sulle donne e i femminicidi;
  4. Ridurre la povertà in Italia;
  5. Sostenere la crescita economica.

Quindi, appare subito evidente che, considerando le parole prezzi, disoccupazione, povertà e crescita economica, gli aspetti su cui maggiormente verte l’aspettativa degli italiani sono le problematiche economiche.

Allora, a questo punto sorge spontanea una domanda: perché gli italiani sono così ossessionati dai problemi economici? Noi possiamo fornire una prospettiva basandoci su dati reali.

Infatti, in questo articolo abbiamo parlato del famoso indice di Gini, citato anche da Mario Draghi nel discorso di insediamento da Presidente del Consiglio. Tale indice descrive la dimensione della diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Lo riporto anche qui per facilitare l’interpretazione:

indice di gini

L’INPS rileva una crescita delle disuguaglianze delle retribuzioni annuali a partire dall’inizio degli anni Ottanta. Inoltre, possiamo integrare un altro dato raccolto da Jobbydoo.it il quale riporta che nel 2022 lo stipendio netto in Italia è di 1550€. Allora, questo dato, incrociato con un indice di Gini superiore a 0.4 come riportato nel grafico, dice che esiste un’ampia variabilità nelle retribuzioni intorno al valore centrale di 1550€.

Dunque, si potrebbe dire con buona approssimazione che esiste una larga spaccatura nell’elettorato tra quelli che guadagnano meno di 1550€ e quelli che guadagnano di più.

Considerando questi dati, insieme al sondaggio riportato al paragrafo precedente, possiamo ipotizzare senza troppo margine d’errore che l’orientamento dell’elettorato, nella sua maggioranza relativa, sarà determinato dalla risoluzione delle disuguaglianze e dei problemi economici.

Il sondaggio Ipsos del 9 settembre conferma che il centrodestra, guidato da Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia, avrà la maggioranza assoluta del Parlamento. In definitiva, Giorgia Meloni è chiamata a risolvere i problemi economici dell’Italia.

Insomma, a Giorgia Meloni viene chiesto un miracolo economico. Quello che però viene troppo spesso trascurato è che l’azione politica di tutti i governi è inserita all’interno della cornice neoliberista dell’organizzazione economica. Non esiste governo che può prescindere dai principi dell’ideologia neoliberista.

Quali sono questi principi? Molto spesso, o nella quasi totalità dei casi, si parla di neoliberismo con accezione negativa. Come se fosse un male assoluto di cui il genere umano non riesce a liberarsi.

Eppure, tale ideologia si fonda sulla libertà, in particolare sulla libertà del mercato. Quindi, secondo il neoliberismo, il mondo è un grande mercato dove ogni individuo offre il suo prodotto con l’obiettivo di soddisfare i bisogni dei clienti, che a loro volta sono produttori di qualcos’altro.

Sotto tale ipotesi, ogni agente, che sia un individuo o una “Nazione” (usando il lessico caro a Giorgia Meloni), diventa un produttore di merci. Per fare in modo che il mercato sia libero in senso assoluto, è necessario che qualunque limitazione o forza in grado di indirizzarne il comportamento debba essere annullata. Quindi, ciò implica che qualunque politica volta ad intervenire sull’azione del libero mercato non può essere accettata.

Allora, lo Stato perde il potere di agire nell’economia; anzi, ciò che gli viene chiesto è di favorire il libero mercato e tutto ciò che ne consegue. Dunque, tutti i risultati economici che gli italiani si aspettano dalla politica, in realtà dovrebbero aspettarseli dal mercato.

Partendo da questo presupposto, Giorgia Meloni e il governo da lei presieduto non potranno mai essere i responsabili di un eventuale miracolo economico. Infatti, il libero mercato sposta tale responsabilità dallo Stato agli individui stessi.

A rigor di logica, sono gli individui, e quindi gli elettori, che dovranno realizzare il loro miracolo economico partendo dalle regole imposte dal libero mercato. Gli individui dovranno essere concorrenziali, produrre beni o servizi ad un prezzo concorrenziale ed essere produttivi.

Il libero mercato realizza la condizione per cui ogni individuo diventa imprenditore di sé stesso, per cui gli sarà possibile proporre i suoi prodotti (tra cui ovviamente si include il lavoro), con creatività e passione.

Insomma, gli individui devono agire. Se non hanno nulla da vendere, la loro condizione economica non potrà fare altro che peggiorare. Gli individui sono liberi di scegliere come agire nel mercato, ma non sono liberi di scegliere se agire o meno. Devono farlo.

Allora, la domanda da farsi è: cosa può fare Giorgia Meloni per convincere gli italiani ad agire, essere produttivi e concorrenziali sul mercato? Siamo giunti quindi al paradosso: gli italiani chiedono al governo un miracolo economico, ma per realizzarlo il governo dovrà chiedere agli italiani di farlo.

La responsabilità continuerà a rimbalzare da una parte all’altra, e con tali presupposti le aspettative non potranno che essere deluse.

Non posso fare altro che invitarvi a rileggere questo articolo quando il prossimo governo sarà caduto, così da potermi dare ulteriormente ragione. Ci rivediamo presto!