La noia è una condizione temuta e che può avere effetti negativi sulle persone. Cerchiamo di capire qualcosa in più su questo stato psicofisico che tanto ci preoccupa.

La noia è quello stato in cui subentriamo una volta che tutti i nostri disagi vengono eliminati. Normalmente la noia la sentiamo quando siamo in uno stato di comfort. Inizialmente il comfort ci risulta piacevole, ma un periodo prolungato in cui permane assenza di stimolazione può diventare fastidioso. Ogni persona avrà quindi un suo limite di tempo nel sopportare un livello di eccitazione costante. In altri termini, si intende che tutti diventano irrequieti rispetto alla calma. Quindi il nostro organismo si attiva per cercare una fonte di stimolazione che servirà ad aumentare uno stato di eccitazione troppo basso.

Noia: perché ci annoiamo e come la combattiamo

Rimedi alla noia

Il rimedio più immediato è la stimolazione fisica, quindi si tende a fare attività sportiva, magari partecipando a competizioni che si ritengono sufficientemente stimolanti. Oppure, molto banalmente, si ricorre all’auto stimolazione sessuale.

Un’altra tipologia è la stimolazione intellettuale. Tutte le forme d’arte e le attività ludiche rientrano in questa categoria. Ma anche il semplice uso dei social network o giocare ai video ai video game.

Alcune persone necessitano di stimolazioni forti, fino al punto di esporsi a situazioni minacciose o pericolose. La paura e il pericolo sono eccitanti, e finché restano sotto il nostro controllo ci danno delle sensazioni piacevoli.

Bisogno di novità

In ogni caso, quello che tendenzialmente si ricerca è la novità. Quante volte ci siamo sentiti dire “Massì, abbiamo fatto qualcosa di diverso!”. Questa è una caratteristica evolutiva: quando siamo completamente soddisfatti, nulla potrebbe smuoverci. Solo un evento nuovo e inaspettato riuscirebbe a stimolarci a sufficienza. La giusta dose di novità cattura la nostra attenzione ed aumenta la nostra eccitazione. Bisogna fare attenzione al fatto che la novità non è piacevole in tutti i casi.

Noia

Bisogno di ridondanza

Nonostante i deliri di onnipotenza che molti hanno, le persone riescono ad elaborare un numero limitato di informazioni. Dato che il mondo circostante ne contiene una infinità, noi tendiamo a focalizzarci su una porzione di esse usando il meccanismo dell’attenzione. Generalmente la selezione viene fatta in base al carattere di urgenza determinato dall’istinto di sopravvivenza. Allora un eccesso di novità può addirittura risultare fastidioso perché manda in sovraccarico il nostro sistema di elaborazione. Questo non ci permette di capire velocemente cosa sta succedendo e quindi ci manda in difficoltà. Deve allora esserci sempre la giusta dose di ridondanza nell’informazione che riceviamo. Dobbiamo essere in grado di ricollegare almeno una parte a qualcosa che è per noi già noto. Deve esserci un minimo di familiarità.

Combattere la noia: abilità di consumo

Insomma la noia ci porta ad agire. Ma quali sono le azioni che portiamo in essere per combatterla?

Partiamo dal presupposto che  esistono diverse tipologie di attività. Qui vogliamo porre l’attenzione su un particolare tipo di categorizzazione, e cioè il grado di abilità per svolgere una determinata attività. Stiamo parlando dell’abilità di consumo, della capacità di consumare. Andare a teatro richiede un’abilità più elevata rispetto a scrollare i social. È necessario uno sforzo prima di riuscire ad apprezzare uno spettacolo teatrale, e cioè bisogna premunirsi di una sufficiente quantità di ridondanza.

Intrattenimento di massa: mix tra novità e ridondanza

Riportiamo alcuni dati. A Gennaio 2019, gli italiani passavano in media circa 6 ore al giorno sul web, circa 2 ore sui social network e 3 ore davanti alla TV o piattaforme on demand. Questi strumenti riescono a catturare la nostra attenzione nei momenti di noia, perché abbiamo imparato che riescono sempre a pompare la giusta dose novità per alleviare il nostro disagio.

Nella maggior parte dei casi, l’uso che si fa di questi strumenti è passivo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: nonostante le innumerevoli ore spese davanti a mezzi di intrattenimento di massa, a partire dalla nascita della TV, molti dei problemi sociali restano irrisolti, per cui si può dire che lo scopo dell’intrattenimento non è propriamente il progresso culturale.

Le abilità di produzione portano alla noia

Perché? La risposta è sicuramente complicata, ma una riflessione possiamo farla. La società attuale, a partire dall’educazione fino all’università, si impegna a formare individui con ottime abilità di produzione rispetto a persone con ottime abilità di consumo.

Siamo inseriti in un contesto di crisi perenne in cui predomina la visione utilitaristica della realtà, per cui si agisce per ciò che è utile alla sopravvivenza e alla battaglia orizzontale per ottenere una promozione in termini di status sociale. Questa situazione di emergenza ci fa mettere da parte le abilità di consumo, considerate inutili, per cui investiamo il nostro tempo per acquisire abilità che pensiamo che in un futuro possano essere profittevoli.

Una volta diventati bravi produttori di performances, e una volta svolto il nostro compito, non ci rimane che consumare il nostro tempo libero.

Ma cosa facciamo? La non conoscenza della cultura non ci fa apprezzare la bellezza del mondo circostante. Non abbiamo nozioni della realtà, non abbiamo la giusta ridondanza, che però ritroviamo nei social e nelle serie TV come un’ancora di salvezza.