Esiste una correlazione tra reddito e felicità? Il reddito può essere utilizzato come indice generale per il benessere umano? Scopriamolo in questo articolo!

Correlazione tra reddito e felicità

Reddito e felicità: prodotti difensivi e di piacere

Innanzi tutto dobbiamo distinguere la differenza tra prodotti difensivi e prodotti di piacere.

Tutto ciò che limita il disagio o la sofferenza è un prodotto difensivo, mentre è un prodotto di piacere ciò che dà gratificazione e soddisfazione.

I prodotti difensivi, una volta eliminato il dolore e il fastidio, ci portano in uno stato di comfort. Ma abbiamo visto che questo stato sul lungo periodo diventa anch’esso un fastidio, per cui useremo prodotti di piacere per ricevere stimolazioni e per rompere la noia.

I prodotti di piacere, dato che stimolano i nostri sistemi di ricompensa, tenderanno a rientrare nelle nostre abitudini, quindi si arriverà al punto che il loro consumo servirà solo ad evitare il disagio dovuto alla loro assenza. Perderanno il carattere di novità e diventeremo da essi dipendenti.

Reddito e felicità

Sentirsi parte di un gruppo

Fatto questo assunto, dobbiamo considerare il comfort fondamentale per un essere umano: il sentimento di appartenenza ad un gruppo.

Dal punto di vista della psicologia sociale, sappiamo che sentirsi parte del gruppo influisce sull’autostima, ma è soprattutto una caratteristica evolutiva perché grazie al gruppo l’individuo è riuscito a conservare la propria sopravvivenza.

Questo sentimento si manifesta sia nei bambini che negli adulti, i quali danno molta importanza alle mode, si uniscono nelle rappresentazioni sociali e convergono nel conformismo e nelle norme.

Reddito e felicità: lo status sociale

Questo sentimento è riscontrabile nella realizzazione dello status sociale, il quale realizza il desiderio di appartenenza al gruppo.

Il bisogno di status è molto evidente soprattutto nella paura per la povertà: è difficile che nelle società avanzate si muoia di fame, ma la retrocessione dal proprio standard di vita è capace di sviluppare sentimenti di frustrazione, rabbia e odio.

Dall’altro lato ci sono persone che invidiano lo status più elevato degli altri, per cui nella convinzione di acquisire rispettabilità, comprano continuamente beni costosi spesso indebitandosi.

Lo status sociale diventa un'abitudine

Quindi, considerando il processo di formazione dell’abitudine e della necessità dell’individuo di conservare lo status per sentirsi appartenente al gruppo, possiamo dire che lo status diventa un’abitudine e come tale è una dipendenza.

Avere un’abitudine vuol dire che se la interrompessimo proveremmo disagio. Lo status sociale acquisito diventa allora un vizio.

Questo crea un grosso problema perché in molti casi l’aumento di status è imposto dalla società e comporta dei costi, per cui chi non può permetterselo sarà penalizzato anche del punto di vista psicologico.

Inoltre, anche la possibilità di retrocessione dallo status crea ansia e sofferenza dovute alle forti pressioni imposte dalla società, ad esempio per la competizione per un posto di lavoro (vedi Esercito industriale di riserva).

Reddito e felicità: una continua ricerca di stimoli

Quindi in definitiva si può dire che la felicità della persona dipende dal proprio standard di vita rispetto a quello degli altri e non dal proprio standard in termini assoluti.

Tutti i comfort che acquisiamo con un aumento di status sono destinati a diventare un’abitudine, perché smetteranno di darci stimoli in quanto perderanno il loro carattere di novità.

Continueremo a cercare quei comfort non perché ci danno piacere, ma perché la loro perdita ci farà soffrire. Chi si abitua a vivere in una casa spaziosa e confortevole soffrirà nel vivere in un’abitazione con i servizi essenziali.

Ne deduciamo che qualunque sia lo status o il livello di reddito in termini assoluti, prima o poi smetterà di darci piacere. Sarà solo l’incremento di reddito e l’incremento di status a darci una soddisfazione temporanea, perché troveremo nei nuovi beni e servizi la giusta dose di novità.

Un aumento del reddito sarà quindi molto più rilevante che averne uno già elevato. Lo status sociale crea dipendenza. Acquisirlo dà soddisfazione, ma si darà presto per scontato.

Incremento di reddito ed esternalità negative

Questa nostra caratteristica però comporta un grave rischio: la nostra soddisfazione è legata ad una continua crescita di ricchezza.

Molto spesso accade che la crescita crei una serie di esternalità negative dannose per l’ambiente e per le persone.

La maggiore specializzazione del lavoro legata all’aumento di produttività ha fatto sì che molti lavori diventassero monotoni, diminuendo la soddisfazione delle persone.

L’automazione realizza una maggiore spesa di energia il che comporta maggiore inquinamento che va a danneggiare l’ambiente.

L’aumento della produttività dovuto ad un orario di lavoro prolungato porta stress, che è la causa di innumerevoli patologie.

Conclusione

Potremmo citare ancora lo spreco di acqua, l’uso della plastica e altro ancora. Alla luce di quanto detto fin qui possiamo concludere che un reddito elevato non è sinonimo di felicità.

Capire come soddisfare le persone è un compito estremamente arduo e non può appartenere solo all’economia. Il reddito e il PIL possono essere indicatori di benessere economico, il quale è solo una porzione abbastanza limitata del benessere umano.

Per approfondire il tema, vi consiglio questo interessante articolo del Sole24ore.