Automazione: come cambierà il mondo del lavoro?
È ormai noto che l’automazione cambierà in futuro il paradigma del lavoro e avremo una nuova idea di produttività. Cosa ci spetta?
Il processo di crescita economica e accumulazione del capitale deve costantemente autoalimentarsi. Esiste però il rischio di una saturazione.
L’influenza dello sviluppo tecnologico e l’aumento della produttività potrebbe creare le condizioni per cui la macchina sarà in grado di produrre più del lavoratore.
Tale fenomeno si verifica quando il livello di sviluppo tecnologico è così elevato che la capacità produttiva del lavoratore diventa obsoleta. Infatti, egli non riesce a produrre la stessa quantità di lavoro della macchina nello stesso lasso di tempo. Quindi, questo è il caso in cui ha senso parlare dell’automazione che andrà a sostituire il lavoro umano, creando una massa di disoccupati improduttivi.
Allora si pone il tema della riconversione e della formazione dei lavoratori. Si dovrebbe trasferire ai lavoratori la capacità di imparare nuovi lavori, o in diversi rami produttivi o che siano al passo con le nuove tecnologie.

Automazione e produttività
Dal punto di vista strettamente economico, l’introduzione dell’automazione cambia la composizione del capitale, aumentando il capitale costante a spese del capitale variabile. In termini più semplici, l’intero capitale di un’impresa sarà composto in termini percentuali in netta maggioranza da macchine e materie prime piuttosto che da lavoratori umani.
Qualcuno potrebbe far notare che la riduzione di lavoratori comporta il rallentamento dell’accumulazione capitalistica. Questo si ha perché la fonte principale dell’accumulazione è il plusvalore che viene fornito direttamente dai lavoratori.
Si può smentire questa affermazione in quanto interviene l’effetto del plusvalore relativo. Infatti esso si ottiene proprio dall’aumento della produttività. Inoltre abbiamo visto che vendere un numero maggiore di merci comunque conserva o addirittura aumenta il saggio del plusvalore. Per cui sarà necessaria una piccola percentuale di capitale variabile, cioè di lavoratori, e una grande produzione di merci per continuare ad alimentare il processo di accumulazione.
Conclusioni
Nel video “Padroni e Schiavi” si intendeva proprio questo quando si diceva che “il valore aumenta in modo assoluto ma non in modo relativo”. Si crea più valore perché aumentano esponenzialmente le quantità, ma il valore relativo del singolo bene diminuisce.
Per una più chiara comprensione di questo concetto, vi consiglio di rileggere l’articolo sul plusvalore relativo.
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