Stipendio (salario).
Quando si parla di stipendio si fa sempre specifico riferimento a una quantità di denaro data in cambio di una quantità di lavoro.
La prospettiva di Marx però è diversa rispetto a questa affermazione: lui sottolinea che ciò che viene venduta è la forza lavorativa e non il lavoro. Sono due concetti sottili che vale la pena chiarire.
Il lavoro è l’espressione della forza lavorativa. È la forma di energia che esercitata dal lavoratore produce una merce. Infatti colui che viene pagato da un datore di lavoro non è il lavoro ma il lavoratore. Il “valore del lavoro” in realtà corrisponde al “valore della forza lavorativa”, che è pari al valore dei suoi mezzi di sostentamento.
Lo stipendio allora introduce una nuova espressione del valore della forza lavorativa che conferma l’esistenza del plusvalore. Quindi il valore dello stipendio, che conosciamo in termini monetari, è minore del valore prodotto dal lavoratore. In realtà Marx fa notare che lo stipendio fa sembrare retribuita tutta la giornata lavorativa. Essa si compone di una parte retribuita e una non retribuita, nascondendo l’esistenza del plusvalore.
Stipendio nominale e stipendio reale; prezzo medio del lavoro
Concentriamoci sullo stipendio a tempo per capire quali possano essere le possibili contraddizioni e come sistematicamente esse emergano anche nella società contemporanea.
Innanzi tutto anche Marx evidenzia la differenza tra lo stipendio nominale e quello reale. Lo stipendio nominale è la retribuzione monetaria, lo stipendio reale è il valore dei mezzi di sussistenza, che possiamo anche vedere come il potere d’acquisto. Se consideriamo una valore medio della giornata lavorativa di 80 € con lunghezza di 8 ore, possiamo ricavare il prezzo medio dell’ora di lavoro, cioè 10 €.
Perché si parla di media? Sostanzialmente perché le ore lavorative e il prezzo del lavoro possono variare nel tempo (legge domanda e offerta). Inoltre può esserci l’influenza dell’intensità del lavoro che rende incostante il valore prodotto.

L'inganno dei prodotti a basso costo
Ed è qui che si cela l’inganno dei prodotti a basso costo. Ciò che fino ad ora abbiamo chiamato riduzione del prezzo dei mezzi di sostentamento in qualche modo ha a che fare con un allungamento del tempo di lavoro non pagato.
Ma andiamo con ordine. Spesso accade che le persone siano indotte a lavorare di più perché non ritengono sufficiente ciò che guadagnano, facendo degli straordinari. Quando gli straordinari non sono pagati, lavorano di più magari perché hanno paura di perdere il lavoro.
Se il prezzo del lavoro è il rapporto tra il valore medio della giornata lavorativa ( 80 € ) e le ore lavorate, vuol dire che se lavoro 10 ore al posto di 8, il prezzo del lavoro passa da 10 € a 8 € se non interviene alcuna compensazione. Questa dinamica potrebbe indurre una diminuzione nominale del prezzo del lavoro. Se un lavoratore lavora per due, a parità di domanda di lavoro si crea concorrenza tra i lavoratori che accetteranno una diminuzione del prezzo del lavoro e quindi del loro stipendio.
Concorrenza tra imprenditori
Come conseguenza si creerà concorrenza anche tra gli imprenditori. Se essi vedono il prezzo del lavoro diminuire, vedranno una voce di costo che si riduce, per cui avranno possibilità di ridurre anche il prezzo dei loro prodotti. Per la dinamica del plusvalore relativo e della legge della concorrenza, tutti gli imprenditori dovranno adeguarsi e quindi ci sarà una diminuzione globale del prezzo del lavoro, sia nominale che reale.
Chi decide di vendere a basso costo, per compensare quella riduzione di guadagno dovrà pretendere dai lavoratori una maggiore quantità di lavoro per produrre più merci da vendere sul mercato. Non è un caso che questa tendenza, che oggi vediamo in modo estremamente evidente in campo agricolo, tenderà ad estendersi anche su altri tipi di lavori cosiddetti qualificati.
In conclusione possiamo dire che lavorare di più senza pretendere un adeguamento del salario produrrà un effetto sistemico devastante sia sui salari generali dei lavoratori, sia sul tempo di vita che le persone avranno a disposizione oltre l’orario lavorativo.
Vi consiglio questo articolo per farvi un’idea del valore dello stipendio medio in Italia.