Il meccanismo dei prezzi non è un processo intuitivo.

A tutti è nota la famosa “curva della domanda e dell’offerta”. Qui non vedrete curve. Invece, proviamo ad andare oltre la matematica semplificando ulteriormente. La confusione tra domanda e offerta è nota: chiariamoci le idee

IL MECCANISMO DEI PREZZI - EPISODIO 3 "PRINCIPI DI ECONOMIA"

Domanda e offerta

“La domanda è la capacità e la volontà di COMPRARE qualcosa”;

“L’offerta è la capacità e la volontà di VENDERE qualcosa”.

Quindi per fissare le idee, associamo sempre la domanda all’acquisto, l’offerta alla vendita. Immaginiamo di entrare in un negozio. Noi in quel momento siamo domanda, il negoziante è offerta. Ricordiamo che la volontà è fondamentale.

Quando invece noi cerchiamo un lavoro, i venditori diventiamo noi, perché appunto vendiamo la nostra forza lavoro. L’azienda ci paga e quindi è acquirente. Allora in quel momento noi siamo offerta, l’azienda è domanda.

Quando si dice la famosa frase “non c’è lavoro”, vuol dire che c’è poca domanda. Quando l’offerta di lavoro è bassa c’è poca scelta tra i lavoratori per occupare una determinata posizione in azienda.

Bisogna ora capire come si fissa il prezzo della domanda e dell’offerta in funzione della quantità.

Quantità

Iniziamo dalla domanda mettendoci nei panni dell’acquirente. Se si vuole comprare una Ferrari storica di cui esiste un solo esemplare, si sarà disposti a pagare tanto pur di averla. 

Ma sono pochi i compratori disposti a pagare tanto. Pochi compratori = poca domanda, il che fa si che il prezzo sia elevato. Una Panda, che viene prodotta in grandi quantità, è acquistabile da molte persone quindi c’è maggiore domanda, e allora il prezzo diminuisce.

Mettiamoci nei panni del venditore. Se il prezzo di una merce aumenta, il venditore sarà invogliato a venderne di più per guadagnare di più. Se il prezzo diminuisce, guadagnerà meno, quindi sarà portato a produrre meno.

Volontà

Come vedete abbiamo a che fare con due volontà molto dinamiche e che sono influenzate da diversi fattori come il tipo di mercato, la moda, il livello tecnologico, i costi di produzione, il clima.

Nel momento in cui queste due volontà si incontrano, allora si può determinare un prezzo di equilibrio. C’è tra loro un vero e proprio accordo.

Qui arriviamo al concetto di mercato vero e proprio. Pensate al mercato della frutta: per esempio, in quel caso è frequente che il mercante e vostra nonna  si mettono a contrattare sul prezzo. Alla fine si arriva ad un accordo. 

Nei mercati più complessi, in cui il contatto e la contrattazione non è così diretta, il meccanismo del prezzo di equilibrio è molto più lento. Tanto è vero che si fanno delle analisi di mercato.

il meccanismo dei prezzi

Il meccanismo dei prezzi : misura della produzione

Come abbiamo accennato nel primo episodio, la massimizzazione del profitto influisce pesantemente sul meccanismo dei prezzi, che definisce appunto la misura della produzione

Se i prezzi si mantengono alti in seguito all’equilibrio raggiunto tra domanda e offerta, il produttore sarà propenso a produrre di più per provare a vendere di più e quindi ad aumentare il suo profitto.

Se il prezzo dovesse abbassarsi, dovrà produrre di meno per limitare i costi. Farà tagli. Indovinate dove si taglia di solito?

I prezzi non possono tener conto delle moralità. Per esempio non si tiene conto delle disuguaglianze sociali o del fatto che alcuni beni come droghe, l’istruzione o le mazzette non dovrebbero essere sul mercato.

Al contrario esistono anche casi in cui il meccanismo dei prezzi e la ricerca del profitto incoraggiano l’intraprendenza e l’autonomia, i quali hanno portato dei benefici alla società.

Per ulteriori informazioni, clicca qui.