La moneta esprime l’unità di conto, cioè la misura del valore economico di un bene o un servizio.
Cos'è la moneta
Dire cosa è la moneta o darne una definizione assoluta è alquanto difficile. Possiamo però facilmente menzionare quali sono le sue funzioni.
È un mezzo di scambio, cioè uno strumento socialmente riconosciuto per fare i pagamenti, quindi facilita la circolazione delle merci. Inoltre, si può dire che è una riserva di valore, cioè un modo per conservare nel futuro l’attuale potere d’acquisto. Queste funzioni in realtà potrebbero essere svolte indifferentemente da vino, mattoni o strumenti finanziari. Infatti, è fondamentale considerare che si può assumere qualunque cosa come moneta purché esista una volontà di vendere e acquistare. Allora, si può dare una definizione più pratica di moneta, ovvero “banconote, monetine e depositi bancari prontamente trasferibili”.
Valore reale e valore nominale
Non è propriamente corretto vedere la moneta come i soldi o il denaro che tanto si ama guadagnare. In realtà quel desiderio è da ricondurre alla possibilità di possedere un reddito. Alla definizione pratica, si deve legare anche quella del suo valore, che si distingue in nominale e reale.
Se si considera uno stipendio, la quantità di euro definisce il valore nominale. Il valore reale invece è rappresentato dal potere d’acquisto, cioè quanti beni o servizi riesco a comprare con quella quantità di euro. Infatti, si potrebbe verificare una condizione per cui lo stipendio mantiene lo stesso valore nominale. Ma se i prezzi aumentano, nel caso di presenza di inflazione, il valore reale dello stipendio sarà più basso.

Come viene creata la moneta
Ma come viene creata? Dire che la moneta viene stampata non è preciso proprio per quello che ho detto in precedenza. La moneta viene creata dalle banche nel momento in cui si deve emettere un finanziamento, accreditando una somma di denaro sul conto corrente del richiedente. Non è necessario stampare denaro o aspettare che qualcuno vada a fare un deposito bancario. Quello che succede è creare simultaneamente un’attività e una passività nel bilancio della banca.
L’attività sarebbe il credito che la banca vanta sul richiedente dopo aver emesso il finanziamento, cioè un prestito. La passività è l’accreditamento del saldo sul conto corrente del richiedente, che rappresenta la moneta vera e propria. In teoria dovrebbe esistere un limite prudenziale dell’emissione di moneta, in qualche modo legato alle riserve e depositi posseduti dalla banca.