Conformismo e norme sono uno degli effetti dipendenti dalle rappresentazioni socialiLa rappresentazione sociale, cioè un’idea condivisa da un largo numero di persone che viene associata convenzionalmente alla realtà, può essere vista come l’effetto dell’influenza sociale.

L’influenza sociale crea un vero e proprio cambiamento nelle opinioni e negli atteggiamenti a seguito dell’esposizione di opinioni e giudizi altrui. L’influenza è sempre esercitata da chi ha potere sociale, cioè la forza di persone o organismi capace di influenzare i comportamenti degli altri.

Quindi il conformismo è la tendenza ad allinearsi a ciò che viene considerato “normale”.

Conformismo e norme - Episodio 4 "Psicologia Sociale"

L'esperimento di Sherif per la formazione di conformismo e norme

Chiediamoci come si formano conformismo e norme. Immaginate di essere seduti in una stanza buia e ad una certa distanza vedete un puntino luminoso. Il puntino si è leggermente spostato e vi viene chiesto di quanto.

Orientativamente potete stimare una risposta non essendo in grado di misurarla con accuratezza. La procedura viene ripetuta più volte e alla fine stimate una media di 20 cm. Il giorno dopo viene ripetuta la prova con altre due persone. Il primo risponde 2,5 cm, il secondo 5 cm. A quel punto voi cosa rispondete? Siete tentati di cambiare la vostra risposta probabilmente perché la vostra stima si discosta troppo e potrebbe farvi sembrare stupidi.

Questo è un esperimento realizzato da Sherif con il quale ha dimostrato che dopo qualche giorno la stima data da persone diverse è diventata approssimativamente la stessa. Si è creata una norma nel gruppo degli intervistati.

Si è visto che le persone si autoesercitano una pressione a conformarsi. In alcuni casi siamo indotti a credere anche interiormente che ciò che il gruppo sostiene sia vero. In altri ci conformiamo senza credere in ciò che stiamo facendo. Esistono poi casi in cui la pressione è talmente elevata, ad esempio dopo un ordine ricevuto da un nostro superiore, che siamo portati ad obbedire.

Perché siamo facilmente influenzabili? Perché si creano conformismo e norme?

Ma perché siamo così facilmente influenzabili? Cosa scatta dentro di noi?

Sicuramente c’è la conservazione dell’autostima; il fatto di voler essere accettati e non giudicati. Abbiamo bisogno di essere riconosciuti e di soddisfare le aspettative degli altri. Ci adeguiamo alla massa per evitare il rifiuto. Infatti i gruppi spesso rifiutano quelli che non si adattano.

D’altra parte abbiamo bisogno di certezza. Ci sentiamo deboli se le nostre convinzioni mostrano ambiguità. Nel caso dell’esperimento potremmo dire “non sono sicuro di quanto si sia spostato il puntino luminoso, ma le risposte dei miei vicini mi fanno capire che hanno ragione”.

Quindi in sintesi ci si conforma per preservare la propria immagine sociale e per non dare l’impressione di pensare cose sbagliate.

La banalità del male

Tutto questo sembra surreale perché se entrano in gioco i nostri bias, cioè evitiamo di pensare a sufficienza prima di agire o prendere una decisione, rischiamo di conformarci anche a qualcosa di sbagliato senza riuscire a vederlo come tale.

Si viene indotti a produrre determinate azioni senza chiedersi se stiamo danneggiando qualcuno. Non lo facciamo finché non ci viene mostrato da vicino che qualcuno sta soffrendo a causa nostra.

E così il mondo va avanti nell’indifferenza. Fenomeni di questo tipo nella storia hanno prodotto e alimentato addirittura genocidi di massa. 

Oggi sicuramente non si arriva a quei livelli, ma il fatto che i fenomeni odierni siano meno impattanti non esclude che qualcuno ne stia soffrendo e che dobbiamo continuare ad esserne indifferenti.

conformismo e norme

Lo scopo delle minoranze attive

Fortunatamente le cose si possono cambiare. Ricordiamoci che la norma non è una verità assoluta, e anche se essa è saldamente radicata in un dato periodo storico non vuol dire che non possa mai essere messa in discussione. Conformismo e norme possono essere superati.

Alla massa passiva e conformata si devono opporre le minoranze attive. All’interno di un gruppo in cui vige una norma esistono sempre delle divisioni latenti che, se emergono, possono portare alla creazione di nuove norme. Bisogna quindi rompere gli schemi. Andare controcorrente, appunto.

Le minoranze devono avere caratteristiche precise. Devono offrire un’alternativa alla maggioranza, devono essere coerenti e mantenere tale coerenza nel tempo. Inoltre non deve essere considerata come “dissidente”, altrimenti si rischia di essere espulsi dal gruppo e quindi fallire il processo di cambiamento. Deve acquisire allora credibilità nei confronti della maggioranza.

Si deve avere la capacità di mettere in crisi il consenso della maggioranza evidenziando il fatto che esso si basa su rappresentazioni sociali non corrette. Ovviamente si deve raccogliere un’adesione minima per poter essere ascoltati.

Anche se la minoranza non dovesse riuscire a ribaltare la norma attuale, la sua esistenza crea una condizione di incertezza nella maggioranza costringendo le persone a riflettere maggiormente su ciò che gli viene detto.

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