Il tempo delle serie TV

Siamo nel tempo delle serie TV. Non te ne rendi conto? Non te ne stai accorgendo? Guardati, li su quel divano, o sul tuo letto. Stai lentamente affondando. Avvolto nella solitudine della tua stanza a fissare uno schermo per ore e ore. Convinto che quelli per te siano insegnamenti importanti o cose su cui riflettere, ma che poi non applicherai mai. Puntata dopo puntata. Hai paura della noia, sai che può amplificare le tue emozioni negative. Cerchi in quello schermo un appagamento, un effimero appagamento. Finita una stagione, ne comincia un’altra. Finita una serie, si parte con la prossima.

Non vedi il tuo tempo scorrere inesorabile? Avvolto nel buio?

Sai che quella ormai è una droga, hai bisogno della tua dose. Non fai altro che rimanere lì, fermo, senza voglia.

Il tempo delle serie TV

Beh, ci son riusciti. Son riusciti a mantenerti attaccato a quello schermo.

Ma tu credi che il tuo tempo sia pieno. I vuoti che ti terrorizzano li hai scacciati via. Non è così?

So a cosa stai pensando. Avresti voglia di insultarmi. Hai quella sensazione di ulcera gastrica e pensi: “ma questo cosa vuole?”

Ma guardati intorno. Non vedi quelle persone che continuano a decidere cose che a te non vanno mai bene?

Alzati e fai qualcosa. Riprendi in mano il tuo tempo. E ricorda che non è infinito!

Serie TV: perché ne guardiamo troppe?

Una provocazione

Come avrete ben capito, questo testo vuole essere provocatorio. Ho provato a darne un’interpretazione vocale, perché il suono della voce sa evocare immagini in un modo alternativo rispetto ad un testo scritto.

La provocazione viene fatta appunto nel tempo delle serie TV per provare a dare una scossa a quelle persone assorbite narcoticamente dal fenomeno del binge-watching

Infatti questo sito parliamo di società e attivismo, e questa pratica, nella sua forma di dipendenza, può alterare a tal punto il comportamento delle persone da risultare in un danno per l’intera comunità.